martedì 4 febbraio 2014

Per dieci minuti

Ho finito di leggere il libro di Chiara Gamberale,  è devo dire che è una figataaaaaa ... (passatemi il termine quasi volgare, ma volevo rendere l'idea ... .)
La protagonista, in parte una io narrante, dopo una cocente delusione d'amore e dopo aver perso il lavoro, raccoglie il suggerimento della sua analista di fare un  "gioco" Steineriano. La dottoressa T. dice a Chiara di dedicare 10 minuti al giorno per un mese, alle cose che non ha mai fatto. Anche quelle stupide, banali. Chiara un pò scettica accetta di giocare. Il libro è il suo diario di quel mese. Inizia con mettere dello smalto "rosa" sulle unghie, poi inizia a cucinare dei plumcake.  E alla fine del mese ... . Leggetelo è veramente interessante, vero, bello, coinvolgente. 
E come succede quando leggo dei libri che come direbbe Morgana (alias Fiorello) o Morgan, mi arrivano, anzi mi travolgono ho pensato di mettere in pratica questo strano gioco, modificandolo solo un pochino. Da oggi 4 febbraio 2014, ogni giorno farò qualcosa che abitualmente non faccio. 

4 febbraio 2014, martedì. Piove

Ore 7.15 a.m., suona il cellulare, mia mamma mi dice che non viene con me in piscina perchè si è svegliata tardi. Se posso aspettarla può farcela, altrimenti no. Io nel delirio delle sette con  le due cozze da svegliare, Tigro da gestire, Marco da salutare e ascoltare le sue raccomandazioni (spegnete la luce, vai piano in macchina, non fare andare il riscaldamento tutto il giorno a 21 gradi, chiudi la porta ...), dicevo nel delirio della mattina le dico che non riesco ad aspettarla, devo portare Edoardo a scuola, e ho i minuti contanti. E non riesco a tornare indietro a prenderla perchè c'è traffico e dopo la piscina devo fare tantissime commissioni. Lei mi dice di non preoccuparmi e mi saluta. Mi vesto, urlicchiando di qua e di là, e penso che non mi costerebbe nulla lasciare Edoardo a scuola e tornare indietro a prenderla, è vero c'è traffico e sicuramente rallenterei  la mia tabella di marcia. Ma ... Poi, mi vengono in mente i "Dieci minuti" e la richiamo. Lei felice, mi dice che si farà trovare pronta per le 8.10, e così è stato. Siamo andate in piscina, abbiamo nuotato insieme. Sono tornata a casa e come un tornado ho cercato di fare tutto quello che mi ero prefissata ... Ad un certo punto, mi sono detta ... ecchissenefrega se non riesco a fare tutto. Ho fatto felice la mia mamma.

Ecco il mio primo "Dieci minuti". Grazie Chiara, grazie dottoressa T. Certo non mi cambieranno la vita questi piccoli gesti, ma sono felice di aver fatto felice la nonna Regina.
La mia maestra di cucito.

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