mercoledì 28 maggio 2014

Today " Salame di cioccolato." ... recipe for Grandma Vera.

She always, the source of some of my recipes. Today's recipe is a "sausage" of chocolate. In the Italian regions there are different versions. With nuts, with biscuits, only with Nutella, with only cocoa ... I have my own. Handed down by her grandmother.

Ingredients

1 tablespoon of Nutella 
1 tablespoon unsweetened cocoa powder 
1 egg 
125 gr sugar 
125 of butter 
200 grams biscuit

Recipe

Beat the egg with the sugar. Add the tablespoon of nutella and cocoa. Meanwhile melt the butter in the microwave. Let cool and add the egg mixture to the butter, chocolate and cocoa. Finally put the crushed biscuits in the bowl. Turn with a wooden spoon and then pour the mixture over a sheet of aluminum foil. At this point to give the dough the elongated shape of a sausage. Wrap it in foil and put in the freezer for about an hour. Spent the time to serve and ... bon appetit.







lunedì 26 maggio 2014

Fagiolini e ... pensieri.

Quando pulisco i fagiolini, inevitabilmente la mia mente inizia a viaggiare velocissima, pensieri, idee, progetti, paure. Non capita anche a voi?  Secondo me pulire questi ortaggi è un gesto che aiuta a  riflettere,  svelare confidenze e segreti. Mi ricordo da piccola in cucina con mia nonna Vera (la nonna toscana) ;  lei cucinava e io seduta sulle scale di casa pulivo i fagiolini e raccontavo o meglio ascoltavo i suoi racconti della guerra, di mio nonno, di mia mamma e della sua vita. Momenti intimi, dolci e indimenticabili.
Ma ritornando ai fagiolini di questa mattina, riflettevo su di una cosa. Come possono una mamma e anche un papà  uscire indenni dal periodo pre e adolescenziale dei propri figli? Oddio che montagne russe di sentimenti. Che scorta di pazienza bisogna avere e trovare. So benissimo che non ho scoperto nulla di nuovo. Ma un conto è sentirlo raccontare un conto è viverlo sulla propria pelle. Musi lunghi che all'improvviso diventano sole accecante (potere di un suono del cellulare). Parole tirate fuori con la tenaglia, cacciavite e pinze. Oppure parole che escono come fiumi in piena. Non puoi permetterti di fare una domanda di troppo, potrebbe essere la fine di una giornata tranquilla. Week end attesi e subito "sgonfiati" perchè  di quello che vorremmo fare, mai riscuote il loro interesse ... 
Montagne di vestiti che giacciono inermi sulla sedia (soprattutto della sedia di Beatrice) e guai a toccarli, devono rimanere lì ... lei deve avere a portata di mano i suoi outfit preferiti. Troppo lontano l'armadio!!! E con Edoardo se provi a chiedere informazioni sugli amici, sui compagni ...  si scatena l'ira di Eolo il dio del vento ... sbuffi a non finire.
E' sempre un viaggiare in bilico, non sai mai se ciò che starai per fare o dire o cucinare o proporre o chiedere potrà essere il preludio di momenti tranquilli, sereni oppure, e sempre più spesso, l'inizio di uno tsunami che ti stravolgerà la giornata. Allora e io e Marco a quel punto, oramai ci basta uno sguardo, ci vestiamo, ci mettiamo le nostre scarpe da runner (per disperazione) e in silenzio usciamo , una corsetta, una passeggiata ... un momento normale per affrontare al nostro rientro ... cosa? Non lo sappiamo mai.


venerdì 23 maggio 2014

Fiori e profumi.

Ieri mattina ho comprato un nuovo libro. Il titolo : Il sentiero dei profumi di Cristina Carboni. Come sempre accade quando devo scegliere un libro vado per istinto, poi mi lascio catturare dalla copertina, poi leggo la quarta di copertina con le piccole recensioni di alcuni quotidiani. Sfoglio le ultime pagine dove solitamente ci sono i ringraziamenti delle autrici o autori, leggo l'incipit e solo alla fine scorro velocemente il "riassunto" del libro nella sovracoperta.  Se tutte queste piccole e veloci informazioni mi soddisfano allora compro il libro, altrimenti rimane sullo scaffale . Certo e naturalmente questo non succede con i libri di scrittrici o scrittori che conosco, soprattutto che amo.
Nella quarta di copertina di questo libro  c'è una nota presa dal quotidiano l'Espresso: "Un romanzo italiano già venduto in Europa come Il linguaggio segreto dei fiori".
Il linguaggio segreto dei fiori, un libro magico, intenso, emozionante. Una storia straordinaria di una ragazza, che proprio attraverso i fiori riesce a riprendere o forse è meglio dire a prendere in mano la sua vita. Leggetelo!!!
Il libro che ho acquistato ieri è molto simile. I fiori diventano base di partenza per profumi sconvolgenti passionali, unici e rari. Essenze antiche che aiuteranno la protagonista a trovare il Profumo Perfetto per fare pace con il suo passato. Generazioni di donne che tracceranno e decideranno il suo destino.
Il sentiero dei profumi ... lasciatevi catturare dal profumo dell'iris che vi farà ritrovare fiducia. E la vaniglia che vi farà sentire protette.
Amo i profumi, e non parlo dei profumi commerciali, tanto per intenderci quelli da profumeria con costi esorbitanti. Io adoro l'essenze naturali. Ortensia, lavanda, limone ... Ma , lo sapete già, la violetta è il mio profumo preferito e naturale. Perchè? Perchè evoca ricordi, nostalgie, luoghi, infanzia, giochi, risate e una carezza di una donna a cui ho voluto molto bene. Mia nonna Adele.



Violetta:eleganza e descrizione. E' il profumo della femminilità dolce e delicata. Tranquillizza e tonifica.

Il sentiero dei profumi.

mercoledì 21 maggio 2014

Sauce of minced meat, or ... sugo toscano di Nonna Vera.

Hello dear friends, as I promised here's the recipe for preparing tastier gravy of my dear grandmother Vera.
Every sunday morning prepared him. It is part of my most beautiful memories of my childhood.

Sunday morning, strictly on a Sunday morning, take a clay pot, possibly Tuscany, put a little olive oil extra virgin  and saute il battuto (The battuto is  a chopped carrot, celery and onion.) After the battuto he took color, do not burn the onion, put the minced meat, fry very well and add a glass of red wine, maybe a lively Colline Senesi's Chianti.
After the wine has evaporated completely, salted with coarse salt (I recommend just a pinch), add the rabbit, a sparebib.
Add the tomato sauce. 
Cover with a lid and boil for 3/4 hours. I remember Grandma Vera always told me that true success was for a good ragù is  meat quality and a   long boiling.
I do not have precise doses for the ingredients, because now I do it instinctively. I usually use 300 grams (12 oz) minced meat, a jar of 450 grams (1 lb) of tomato sauce.

As a type of pasta I usually use short pasta such as maccheroni or pipe rigate. Very good with the pici toscani.
I hope I have been clear in translating the recipe. I'm here if you want more information or details. See you soon.

Pici toscani with ragù.


Orto in città.

Mi ricordo negli anni '70/80  spesso sui balconi si vedevano spuntare piantine di pomodorini, oppure verdi foglie di insalata o ancora rossi peperoncini che solo a guardarli pizzicava la lingua. Questi balconi erano anche snobbati. Le verdure su una terrazza??? Anche no!!!
Poi arrivò il grande progresso e le verdure sul terrazzo furono sostituite dalle vaschette (non riciclabili) di frutta e verdura. Mi ricordo durante una  gita ad un agriturismo, quando Edoardo era all'asilo, un suo piccolo compagno alla domanda dove nascono i limoni, la sua risposta fu  ... all' esselunga!!! Sconcertante. Questi  i figli del progresso o recessione? Soprattutto al nord avere l'orto divenne prerogativa dei pensionati o di chi viveva in periferia e aveva la fortuna di abitare in una casa indipendente con tanto di giardino. Poi sempre il grande progresso con i suoi concimi ultrapotenti e molto nocivi per la nostra salute, con la scarsa qualità di ortaggi e frutti cresciuti in serre, con la forzatura della crescita cambiando anche il ritmo delle stagioni ... pesche a gennaio, fragole a dicembre ... ha fatto si che le persone si riavvicinassero di nuovo al biologico. Un termine che deriva dal greco "bios" vita e "logos" parola, quindi una parola che abbia per significato il rispetto della vita. E mangiare biologico, vivere biologico è diventato cool e forse anche la risposta alla progressiva degenerazione di alcune malattie. Sono così nati e apprezzati gli orti comunali, in affitto.  E da qualche anno (direi un paio d'anni), si ricominciano a vedere spuntare dai vasi dei terrazzi verdi foglie di insalate, profumate e meravigliose piante aromatiche. Sono nati blog, siti internet, forum, trasmissioni e appositi vasi per la coltivazione sul terrazzo. Una produzione a chilometri zero, senza concimi e con la grandissima soddisfazione di produrre, curare quello che mangeremo. E da qualche settimana anche il mio terrazzo è diventato un Orto in città. Insalata lattuga, pomodori ciliegini, menta, basilico, prezzemolo, rosmarino, lavanda, salvia ... . Piccole soddisfazioni ... crescono. 



mercoledì 14 maggio 2014

Paciarella cake.

Dear American and English friends, 

I finally managed to translate the recipe for the cake Paciarella.
This is a cake that has even centuries of history. Appeared in the early books of recipes around the Middle Ages.
It 'a typical sweet Lombard, has several variants depending on the region of Lombardy, where it is made​​. My recipe is the one I was preparing my grandmother Adele. For the snack is great, accompanied by a glass of milk, or juice.
is one of my favorite cakes, because it reminds me of my childhood. 



Ingredients

stale bread 16 oz  (500 gr)
milk 1 quart           (1 litro)
yolk 1 
cocoa 8 teaspoon (40 gr)
sugar about 3 oz   (80 gr)
raisins  1 oz            (30 gr)
pine nuts                 (30 gr)
butter 4 teaspoon (20 gr)

                                                                      


Recipe

You chop the bread into small pieces and soak in milk for 20 minutes. 
After the time squeeze, not too much, and place in a bowl. Add cocoa, sugar, yolk, raisins and pine nuts. Mix everything with a wooden spoon and mix well. I used my hands because I think it is much easier to ensure that the various ingredients harmonize completely. Grease a baking dish with the butter and then, and then adjourn to the mixture and place in a preheated oven at 200 degrees for 30 minutes.

Let me know if you liked it, the next recipe will be the famous Tuscan sauce Grandma Vera. 
See you soo

lunedì 12 maggio 2014

Maggio.

Il mese di Maggio, per me, è un concentrato di ricorrenze. Compleanni (Beatrice, la mia mamma e mia suocera), anniversari matrimoni, festa della mamma e quest'anno si è aggiunta la prima, grande  festa dell'Istituto che frequenta Beatrice. 
Ed è grazie a questa festa che sono almeno tre settimane che vivo "nel passato". Sto raccogliendo informazioni, fotografie, notizie e curiosità sulla storia del nostro paese. E devo dire sono rimasta piacevolmente sorpresa di come sia nato questo normalissimo paese alle porte di Milano. Tra allevamenti di bachi da seta, corti, briganti e malfattori, paciarelle e gamba de legn ho realizzato delle mini storie da raccontare agli alunni delle varie classi. Sono orgogliosa del lavoro che ho fatto. E questo mio buttarmi a capofitto in un mondo oramai così lontano dal nostro, mi ha fatto riaffiorare ricordi di tanti anni fa, della mia infanzia e della mia Toscana.

                                                             ***

Avevo due mesi quando per la prima volta mia madre mi portò in Toscana a casa della nonna. E da quel giorno, ogni estate da giugno a settembre (e a volte anche oltre) io la passai in un piccolo paesino di nome Casole d'Elsa. 



Estati indimenticabili. Mi ricordo che il vecchio benzinaio del paese quando mi vedeva mi diceva sempre " Oh Paolina che ci fai qui? Tu sei milanese torna a Milano." e io quasi con le lacrime agli occhi rispondevo "Nooooo, io sono Toccana !!!" Amavo stare a Casole con mia nonna e mio zio. Amavo aiutare mia nonna ad andare a prendere l'acqua alla "Pompina" (fontanella), perchè in casa non c'era ancora l'autoclave. Amavo fare il bagno la domenica mattina nella tinozza di ferro, messa in cucina mentre il profumo del sugo toscano riempiva l'aria. E poi andare alla messa con nonna e le sue sorelle. Amavo la sera dopo cena uscire per andare a "raccogliere" le lucciole e poi (povere) tornata a casa metterle sotto un bicchiere e trovarle, la mattina dopo, trasformate in soldi ... . Amavo andare la sera a letto con mia nonna, nel grande letto con le lenzuola sempre fresche di bucato e per addormentarmi , lei sempre paziente (e come solo le nonne lo sanno essere) mi faceva i "grattini". Ma la cosa che amavo di più e mi faceva contare i giorni per l'arrivo dell'estate era la numerosa compagnia di cugini, cugini dei cugini, amici dei cugini che  avevo. Sin da piccola quando mia nonna mi portava fuori eravamo sempre tantissimi, crescendo le nonne, le zie si sedevano sulle panchine e noi indisturbati da macchine e pericoli giocavamo a nascondino per le vie del paese, facevamo i gavettoni a Ferragosto e  grandi merende con burro e zucchero spalmato su fette di pane toscano Mi ricordo di aver persino giocato nelle tombe etrusche, che successivamente sono state chiuse ... per poter  costruire delle case.
Eccovi la fotografia di una piccola rappresentanza del grande gruppo ... io quella con la faccia da scimmia e i capelli alti "tre metri" e le gambe direi piuttosto magrine ... ahahahah.



Ricordi indelebili che, ora diventando un pochino diversamente giovane, si affacciano alla memoria e mi fanno dire ... che sono stata molto fortunata. E delle volte vorrei poter portare indietro il tempo per far provare  ai miei figli  la gioia di correre in un prato, senza la paura di bucarsi con un ago ... oppure giocare indisturbati  per le strade o  vedere il meraviglioso spettacolo di centinaia di lucciole che illuminano  la strada. 
Ma giustamente loro devono andare avanti ... ma delle volte mi chiedo dove stanno andando o meglio  dove li stiamo portando?
Buona giornata.