venerdì 28 novembre 2014

Tristezza per favore vai via.

Come cantava la Vanoni, Ornella Vanoni, tristezza per favore vai via. Oggi tra la pioggia incessante, il grigiore che avvolge ogni cosa ( a Milano) e inquietudini che mi avvolgono la pigrizia si sta impadronendo di me. Dovrei sistemare casa, andare in biblioteca, in merceria, dal vivaio e in posta ... ahimè per l'ennesima multa !!! 
Pensare, anche, alla lista della spesa e al menù per domani sera. Invece eccomi qui, al tavolo del mio angolino, con in sottofondo canzoni Natalizie e il gatto Tigro che mi gira intorno.

Vorrei essere in una casa come questa, sommersa dalla neve.



Andare  a fare una passeggiata sotto i fiocchi di neve che cadono lentamente. Godendomi il silenzio e quella strana magica atmosfera che solo la neve è capace di evocare. Poi tornare nella mia cucina



  e prepararmi una cioccolata calda. E per concludere il mio sogno,  accoccolarmi sulla mia  poltrona preferita



avvolta da una calda coperta e leggere un buon libro, scrivere o lavorare con l'uncinetto mentre fuori la neve copre candidamente e dolcemente tutto quanto.





Ritornando alla realtà vi voglio raccontare un piccolo episodio e salutarvi così: 
stamattina in panetteria ho incontrato  un signore, un emigrato, vive in Australia ma è qui per motivi familiari. Con un accento misto tra il barese e lo slang australiano ha raccontato che era da diversi anni che non tornava in Italia. Un uomo sulla settantina, dalla pelle cotta dal sole. Un personaggio sul quale potrei tranquillamente costruirci una storia, anche se non so nulla di lui. Con un viso che esprimeva e  parlava senza bisogno di parole. Quando ha salutato sia me che la proprietaria del negozio ci ha augurato buona giornata e " Belle cose ". Con una semplicità, dolcezza e galanteria  che ci ha colpito. 
Io giro a voi questo saluto. 



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