E' proprio quello che sembra, il calendario dell'Avvento. Manca un mese e mezzo a Natale e voglio cominciare a pensare a cosa devo fare. E per prima cosa, il calendario. Quello nella fotografia mi sembra molto carino, facile da realizzare e molto Christmas country.

Il prossimo Natale, sarà il primo senza letterina per Babbo Natale. Mi è venuto in mente ora, mentre sto scrivendo. L'anno scorso Beatrice , in bilico tra i due mondi quello reale, razionale dove sono i genitori a comprare i regali e magico quello di Babbo Natale che arriva con la sua fantastica slitta a portare i doni, ha voluto scrivere ancora una lettera.
Ancora il rito del piatto, del servizio buono, con sopra i biscotti "Le stelline" del Mulino Bianco, secondo lei e prima Edoardo i preferiti di Babbo Natale. Un bicchiere di latte e rucola per le renne. E ora? Basta, niente più biscotti, niente più latte o renne o storie della vita di Babbo Natale. Niente più attesa, abbracci profumati di infanzia e gridolini sottovoce che ti svegliano alle cinque del mattino perchè forse è arrivato. Niente più salone invaso da urla di felicità, carte e parole. Papi niente più cacciaviti che avvitano giocattoli giganteschi e rumorosi. Niente più coccole in mezzo a carte colorate. Niente più di tutto quello che racchiudeva l'infanzia in quel suo mondo fatato, incantato e innocente. Proprio ieri parlando con Beatrice le ho chiesto cosa desiderasse per Natale . La risposta, mentre rispondeva a un messaggio del suo amico e senza neanche guardarmi negli occhi è stata la seguente : " Boh, mamma non lo so, dai adesso non posso ." E la mamma in questione con la bocca aperta e la mascella caduta ha incassato il colpo e ... ha trattenuto le lacrime.
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