sabato 1 novembre 2014

La brina o èl giass ...

Ricordi di decenni fa. 
Nel giorno dei Santi, il 2 novembre era usanza almeno nella mia famiglia cucinare la Cassoeula un piatto tipico lombardo che solitamente veniva preparata il 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio, il patrono di Milano. Il nome deriva probabilmente dal cucchiaio con cui si mescola (casseou) o dalla pentola in cui si prepara (casseruola). Esiste un'altra spiegazione per il nome: è piuttosto noto che, per tradizione, il piatto venisse preparato dagli operai dei cantieri edili una volta che l'edificio fosse giunto al tetto ed il nome derivi dall'attrezzo utilizzato per mescolarla durante la cottura, per l'appunto la "cazzuola". La leggenda vuole invece che la cassoeula nasca da un soldato spagnolo che invaghitosi di una giovane donna milanese, cuoca di una famiglia nobile, le abbia insegnato la ricetta e che in seguito la giovane abbia proposto con successo il piatto ai suoi datori di lavoro.
In quei tempi lontani, mi ricordo che mia madre quando andava nel negozio di frutta e verdura (all'epoca non esistevano ancora i grandi centri commerciali ... che bello!!!)
e la verza (uno degli ingredienti del piatto)  che acquistava doveva essere stata raccolta con sopra la brina, ovvero in dialetto milanese el giass per essere gustata fragrante e saporita. Parliamo degli anni settanta, quando il buco dell'ozono, lo smog, le polveri sottili non avevano ancora rovinato il nostro bel pianeta. Le stagioni erano la  primavera con le rondini, il sole tiepido, l'erba che  spuntava nei prati, i fiori . Poi arrivava prepotente l'estate con il caldo, le lucciole, le zanzare. E l'autunno con i suoi meravigliosi colori caldi, arancione, bruno, giallo e le prime brinate e le misteriose nebbie.
Infine i  primi freddi che ci portavano diritti dentro l'inverno freddo, nevoso che imbiancava tutto. 
Domani per la prima volta in vita mia cucinerò la cassoeula. Ho trovato una ricetta che scremerò e rivedrò senza alcuni ingredienti per accontentare i miei due adolescenti super ormonati. Nel mio piatto non ci saranno piedini, orecchie e cotenne di maiale. Mi ricordo mio padre, da buon milanese, quando mia zia la preparava per tutti divorava, letteralmente, queste parti del maiale. La mia sarà una cassoeula lombarda con forti  influenze toscane. Oltre alla cassoeula preparerò un buon piatto di pasta con la zucca, un ingrediente che adoro sia per il sapore che il colore. Prossimamente vi parlerò anche di lei.
Anche quest'anno il giorno di Halloween è passato. Quattro ragazzine chiuse in bagno per truccarsi, vestirsi e pettinarsi , ed un lungo e magro adolescente felice di andare ad una festa e dormire in un sacco a pelo insieme ad altri 30 adolescenti . Ora il dopo Halloween è il seguente, in diretta: Beatrice che si toglie lo smalto nero e si sistema le unghie. Edoardo che appena arrivato a casa e toccato i soffici cuscini del suo divano preferito è precipitato tra le morbide braccia di morfeo. Buona notte.

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