venerdì 20 dicembre 2013

Ricordi ... sulla neve.

Edoardo ha espresso il desiderio di imparare ad andare sullo snowboard.  Sicuramente cercheremo di accontentarlo perchè io, anche se ora non si direbbe visto la mia attuale avversione per il freddo, sono cresciuta sui campi da sci. Per anni una domenica si e una no, alle quattro del mattino (per alcuni inverni insieme a mia madre e al gruppo di genitori ...verso i quindici anni sola con gli amici e le amiche)  mi caricavo gli sci in spalla mettevo il thermos di pasta e quello  di cioccolata calda nel mio zaino e insieme ad un'altro gruppo di "fuori di testa" prendevamo il pullman, prima del CAI (Club Alpino Italiano) poi organizzato da un gruppo di amici e via verso le piste della Valle d'Aosta, del Piemonte, della Lombardia, alcune volte del Trentino. Giornate  passate a sciare, la tensione delle gare,tante grolle dell'amicizia bevute in baite fumose e calde, il freddo che noi non sentivamo,  i primi amori e tante tante  risate. Bellissimi ricordi. Ma il ricordo dell'inizio  di questa passione è quello che amo di più. Tutto cominciò negli anni 1974/5. Una settimana bianca speciale, io mia nonna Adele e mia zia. Luogo Livigno. All'epoca un gruppo di baite costruite lungo una strada. Un luogo ancora fuori dal tempo.  Un luogo di confine. Un paese in provincia di Sondrio,  da sempre conosciuto per il suo particolare stato di zona extradoganale. All'epoca forse c'era solo un piccolo albergo, noi eravamo ospiti di una Signora, nella sua casa, possiamo dire l'antenato  di un attuale b&b. Avevamo una camera bellissima dove il legno la faceva da padrone. Letti simili a quelli delle fiabe con coperte colorate e caldissime. Un profumo persistente di legno, di pino bruciato, di aria pura e di neve. E la neve, tantissima bianca, lucente  e meravigliosa. La padrona della casa aveva due figli una femmina ed un maschio. La femmina sui sedici anni, la prima maestra di sci della mia vita. Fu  grazie a lei che misi gli sci per la prima volta nella mia vita. Quante volte dentro di me l'ho ringraziata per avermi fatto scoprire questo meraviglioso sport. Il fratello molto più grande di noi era un uomo che per me rimase sempre avvolto nel mistero. Sapevo che lavorava ma non capivo  cosa facesse perchè arrivava a delle ore inusuali, poi dormiva poi ripartiva e di colpo spariva per ricomparire dopo qualche giorno. Mi ricordo che per andare " a lavorare"  usava gli sci. E questa cosa gliela invidiavo, anche io avrei voluto andare a scuola con gli sci. Per due inverni frequentammo questa famiglia. Poi cambiammo località sciistica. Ma di quei giorni per la prima volta sulla neve, quei lunghi sci che all'inizio mi intimorivano, quella ragazzina che con una rude gentilezza mi insegnò le prime cose, e quell' uomo così misterioso e sua madre sempre con quella crocchia sui capelli, vestiti scuri e mai un sorriso, anche se era di una bontà fuori dal comune. Ecco tutto questo è rimasto dentro di me. E  le partite di carte? Svegliavo mia nonna che fuori era ancora buio per poter giocare. E lei mai una volta che mi disse di no. Ricordi di momenti indimenticabili. A proposito l'uomo misterioso ... era un contrabbandiere. Già ... 
Ecco alcuni scatti ... la sottoscritta in tutto il suo splendore nella meravigliosa tutina anni '70 ... E dell'impianto di risalita cosa ne pensate? E la neve? Tantissima. 




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