mercoledì 11 febbraio 2015

Happy birthday to me.



Ero piccola piccola, 1 kg e 800 etti di ossicine. A detta di mia madre anche bruttina e pelosetta. Subito in quella fredda mattina di febbraio ho iniziato a lottare ,  in quel lettino gigante di ottone , io e le tre borse dell'acqua calda . Non volevo mangiare, e devo dire che la cosa non mi ha interessata fino alla gravidanza di Edoardo. Ma non corriamo troppo. 
Sono cresciuta e il brutto anatroccolo si è trasformata in una delicata paperella (lo so che non è possibile, ma almeno oggi lasciatemi la fantasia poetica ...). Sempre molto magra, capelli ribelli che ostinatamente mia madre pettinava per renderli perfetti. E devo dire che ci riusciva. Occhi grandi, spalancati sul mondo e sulle persone. Occhi verdi, uguale a mio padre e a mia nonna, occhi che mi hanno aiutato, ostacolato, messo nei guai. Occhi che parlavano e parlano da soli. Ho sempre amato tanto gli animali, cani, gatti, coccinelle. Il mio sogno era diventare una sorta di dottoressa Peluche, peccato che a quei tempi non esisteva il cartone animato. Da sempre la mia vita la vedevo con un camice bianco intenta a salvare amici a quattro zampe. Poi le strade mi hanno portato in altre direzioni. In televisione amavo guardare film americani, Heidi, Orzowei, La casa nella prateria e La famiglia Bradford.  A scuola ero brava, un pò ansiosa, sempre con la paura di fare brutte figure. Avevo due nonne l'una l'opposto dell'altra ma entrambe meravigliose. Nel mio blog spesso parlo di loro. Una famiglia normale, figlia unica. Un padre un pò particolare e una madre vulcano che con la sua esuberanza, fermezza e testardaggine mi ha travolto. Anche di coccole. Guardandomi indietro vedo  un'infanzia serena, piena di affetto, giochi, vacanze, cugini, nonne, oratorio, sciate e tante altre belle cose. 
Poi il vento ha cominciato a cambiare. La mia impulsività e la mia timidezza, mischiate hanno deciso per me. Tante volte mi hanno salvata molte più volte mi hanno messo nei guai. Errori di cui ancora adesso pago le conseguenze nel mio cuore e nella mia testa. Una testa un pò matta, sempre piena di pensieri, voci, storie e situazioni. Un sogno infranto che mi ha fatto fare una scelta professionale che mi ha portato dove sono ora. Tante cadute, anche dolorose. Tante sconfitte e illusioni infrante. Alcune gioie, grandi , immense  come la nascita dei  miei due figli. Tante persone conosciute, amate, rispettate e volate via senza un motivo apparente. Non ho mai sopportato l'indifferenza, la falsità e l'ipocrisia. Ho sempre cercato di evitare scontri perchè conoscendomi sapevo che nel momento in cui scoppiavo poi non sarei più potuta tornare indietro.   Ero una tipa o bianco o nero. Ho amato tanto e in modi diversi. Ho ricevuto tanti schiaffi . Sono stata considerata e forse lo sono tutt'ora una stronza. Ho avuto tante amiche che alla fine non si sono rivelate tali. Mi sono sempre sentita inferiore sia fisicamente che intellettualmente di quello che , ora so, di valere. Sono sempre stata invidiata, e vi assicuro non so per cosa. Ora l'ho capito e saputo. L'invidia ha giocato un ruolo molto importante nei miei rapporti con gli altri, soprattutto con il genere femminile. Sono molto lunatica, anche permalosa e testarda. Ma questi grandi difetti non mi hanno impedito di perdonare, a volte anche con fatica. Di guardare avanti e di non mollare mai.Ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno saputo dare molto.  Ho un marito che da 22 anni mi sopporta e che io sopporto. Una vita, la nostra, fatta di tantissimi momenti belli ma anche momenti bui e difficili. Come dice la mia mamma "i figli sono sangue del tuo sangue , il marito è un uomo che trovi per strada". Ho due figli che amo più di tutte le stelle del cielo e dei pesci del mare. Ora in piena adolescenza quindi musi, scoppi di felicità, capo sempre piegato verso il cellulare e dita che digitano furiosamente o dolcemente. Certo se quei poveri pollici potessero esprimere il loro disappunto, la loro fatica ... Adesso non  mi posso proprio lamentare, certo è insito nell'essere umano volere sempre di più o anelare a qualcosa che non si ha. E io a volte non sono diversa, ma questi attimi di volere ed i insoddisfazione durano sempre meno.  
Soprattutto da quando nella mia vita è arrivata lei, una certa consapevolezza. E grazie a lei  mi sto accorgendo chi sono. Mi sto accorgendo  di quanto valgo. Mi sto accorgendo che tutto sommato sono una donna forte, tenace e combattiva. Fino a qualche anno fa non l'avrei mai detto. Mi rendo conto di cosa ho sbagliato. Quello sforzo per piacere alle persone, a tutti i costi, l'essere accettata sempre. Ora sono gli altri che devono essere accettati da me. Poche amiche. Nel cuore due persone che sono state importantissime nella mia vita, facendomi anche male ma che sono state necessarie per arrivare fino qui. Cinquanta anni un traguardo o una partenza. Certo se guardiamo i numeri sono oltre la metà della mia vita. Ma ora so quello che voglio, chi voglio e dove voglio andare. Ci saranno sicuramente ancora cadute, forse anche più brutte di quelle del passato. Ancora schiaffi e insoddisfazioni e tristezze.  Le cattiverie, le invidie , l'ignoranza e la stupidità ora mi fanno ridere. Cerco di sforzarmi e di vedere un grigio tra il nero e il bianco, magari anche un rosso o un blu il colore del mare. Che amo immensamente. Ma, nonostante i pianti causati probabilmente dagli ormoni che  stanno per prepararsi ad una nuova vita, sono serena e cosciente dei miei limiti, dei miei difetti e di quello che vorrei essere . Ora che sono diventata grande.
Mi  sono dedicata queste parole. Mi sono fatta un regalo. 

Buon compleanno Paolina.

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