lunedì 4 maggio 2015

Io e un grande Oldani, Chef e Artista Pop.

Il mio cognome come avrete letto è Oldani. Un cognome molto lombardo e molto comune nella parte ovest della Lombardia. Magenta, Sedriano, Cornaredo, Corbetta. Paesi che sicuramente a molti di voi non dicono nulla. Paesi che circondano Milano e che sono stati il contorno della vita familiare di mio padre, di nonna Adele (la Signora del risotto giallo), di nonno Alfredo, dei miei zii e dei vari discendenti. Zone prima contadine e poi  sviluppate grazie, anche, alla ex Filanda Cantoni, dove lavorava nonna. Quante storie mi raccontava mio padre della sua infanzia in quelle terre. Spesso lo sentivo parlare di suoi cugini che vivevano a Cornaredo, persone che non credo di aver mai conosciuto. Solo volti  nella memoria delle storie di mio padre. Poi un giorno di qualche anno fa faccio "virtualmente" la conoscenza dello Chef Oldani, Davide Maria Oldani, e della sua cucina Pop. Incuriosita perchè omonimo comincio a seguire la sua storia, vado anche alla presentazione di un suo libro. Condivido le sue pillole di filosofia Pop. 
Quando trovo un articolo che parla di lui lo leggo sempre con interesse, mi piace come racconta i suoi piatti, mi piace la sua passione per la tradizione e ammiro la sua idea di rimanere nella sua Cornaredo. Ed è proprio il nome di questo paese che diventa l'inizio di un piccolo mistero o forse curiosità  familiare. Un giorno, mamma, mi dice che una delle sue amiche, andata a mangiare al D'O il ristorante di Davide Oldani, ha il piacere di conoscerlo e quando lo vede di persona la prima cosa che le viene in mente è la somiglianza con mio padre. Caterina, l'amica di mamma, tornata a casa le telefona e le racconta della sensazione che ha avuto. "Sai Regina, mi sembrava di parlare con il Nino." Allora mentre mamma mi racconta dell'incontro,  mi vengono in mente due episodi di poco tempo fa. 
Una mattina in biblioteca, la nuova bibliotecaria quando vede il cognome sulla mia tessera mi chiede se per caso sono parente del grande Chef Oldani. "Non credo, le rispondo, purtroppo." e lei mi dice "Strano perchè vi somigliate." Io al momento non faccio caso a quelle parole. Ma quel pomeriggio a casa di mamma mi tornano in mente e le racconto anche a lei. Allora ci, anzi lei si sforza di ricordare il nome, i volti dei parenti di papà. E anche lei con davanti una fotografia dello Chef mi dice -. "Si in effetti ricorda papà." 
Dopo pochi giorni da questa conversazione mio marito mi manda un messaggio, dove mi scrive di leggere un articolo del Corriere della sera. Nell'articolo alcuni Chef, tra cui Davide Oldani, danno consigli su come fare la spesa, senza spendere troppo e soprattutto senza sprecare. E io, senza saperlo, organizzo la mia spesa come fa Oldani, lo Chef!!!
Coincidenze? Se è vero che due coincidenze fanno un indizio e tre coincidenze fanno una prova, allora sono veramente una lontana parente del simpatico, unico e grande Chef Davide Oldani?
Proverbi a parte, è una certezza che non  avrò mai. Ma sognare e sperare di avere nel ramo familiare un così particolare, creativo,  ed unico artista  non credo, possa nuocere a qualcuno. Anzi mi renderebbe orgogliosa, delle mie radici, del mio cognome e delle "genti" come diceva nonna Adele, che sono nate e cresciute in mezzo alla fredda nebbia padana. E tenendomi stretta il mio bel cognome , continuo a cucinare  piatti della tradizione toscana da parte di mamma e piatti della tradizione milanese da parte di papà Nino. 
Ma il dubbio mi rimane ...

“Siamo cuochi, mettiamocelo in testa. Il nostro compito è nutrire, nel modo migliore che possiamo e facendo sì che chi è seduto alla nostra tavola si senta benvenuto e accudito e torni a casa felice per come ha mangiato. E che, prima ancora di essere andato via, abbia voglia di tornare a trovarci. Insomma, che ancora prima di chiudersi alle spalle la nostra porta senta già un po’ di nostalgia.”

Davide Maria Oldani


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